E per il futuro?
Cosa rimane da fare? Purtroppo, anche se ci sentiamo rassicurati dall’essere ad un buon punto, siamo ben consapevoli che rimane ancora molto da fare.
Cosa?
Maggiore autonomia finanziaria del Centro da Roma: è un corollario dei nostri obiettivi secondari. La promozione delle ragazze e delle attività del Centro devono puntare anche all’autonomia finanziaria: entrambe le Associazioni ne sono consapevoli. Gli strumenti ci sono, bisogna imparare ad usarli. Non poco si fa già con la gestione del piccolo spaccio di cui è proprietario il Viveiro e che è situato in una zona centrale della cittadina, proprio in prossimità della fermata degli autobus. Lì vengono venduti dolci e bevande preparati dalle ragazze più grandi e loro piccoli manufatti artigianali. E’ però da migliorare il modo di pubblicizzare, distribuire e vendere i prodotti del Viveiro, che è andato assumendo anche i connotati di una piccola azienda agricola. L’esigenza di poter contare su di un amministratore o amministratrice contabile, magari esperto o esperta di marketing, si fa sentire.
Formazione di nuovi responsabili: una difficoltà incontrata fin dall’inizio è stata quella di poter assumere personale addetto alla formazione e all’educazione delle bambine e ragazzine all’altezza di un compito così delicato. Con la lunga guerra d’indipendenza (1964-1975) e la successiva guerra civile (1981-1992) il sistema scolastico mozambicano ha subito una battuta d’arresto. Se attualmente l’inclusione e l’equità nell’accesso alla scuola è garantito dallo Stato, è anche vero che la qualità dell’insegnamento non è stata, per alcuni decenni, soddisfacente, e ancora oggi non ha raggiunto un livello adeguato, tanto che anche il governo avverte l’esigenza di investire nella formazione degli insegnanti. Avendo oramai una decina di anni di esperienza educativa alle spalle, il Centro di Chitima può presentarsi anche come una palestra per la formazione di futuri insegnanti dando la possibilità a giovani maestri e professori appena diplomati o laureati di svolgervi periodi di stage. Si renderebbe, così, un servizio alla comunità e allo stesso tempo si potrebbe coltivare qualche elemento prezioso per il futuro del Viveiro. Una opzione, questa, da considerare con le competenti autorità educative del Distretto.
Massimizzazione del coinvolgimento della comunità locale: a questo scopo è bene guardare in due direzioni. La prima è migliorare e intensificare l’aiuto che il Centro già presta alla comunità locale in modo diretto o indiretto, oltre che con l’accoglienza di bambine dietro richiesta dei servizi sociali, anche dando lavoro a 13 collaboratori e soprattutto con la formazione di numerosi capifamiglia del vicino villaggio di Boroma, formazione già prestata in via sperimentale dai veterinari e dagli agronomi dell’Università del Cile. Vanno quindi intensificati i corsi ufficiali di formazione agraria, dal momento che nel 2019 il Centro è stato accreditato, dall'Ufficio dell'Agricoltura, del titolo di Centro di Formazione e Addestramento Agricolo. Il Centro, inoltre, si è già distinto come operatore culturale dando vita a due edizioni del Concorso annuale di lettura fra le scuole della regione e come sede di attività spirituali della parrocchia. Importante è dare cadenza regolare a queste iniziative. Il coinvolgimento della comunità locale va incrementato, però, anche in senso contrario, nel senso, cioè, dell’apporto di quest’ultima alla crescita del Viveiro. E’ da considerarsi un successo la partecipazione di alcuni insegnanti delle scuole locali alle iniziative del Viveiro quali il Concorso di lettura o la loro partecipazione alla formazione supplementare delle nostre ragazzine: tutto ciò va incrementato, così come, superando i limiti del “locale”, vanno incrementati i contatti con imprese private mozambicane, di varie dimensioni, anche in ordine ad un sostegno economico supplementare in vista di un ulteriore sviluppo del Centro.